di G.G. #Pentaleghismo twitter@gaiaitaliacomlo #Modena
Modena vive un momento di belle notizie. Dopo che il governo pentaleghista ha bloccato la bretella Sassuolo-Campogalliano, l’ala sovranista del pentaleghismo orbaniano filoputin del “No” a tutto e dell’IVA al 26% a luglio ha presentato il suo candidato alla carica di Sindaco per le prossime elezioni. L’uomo, tal Andrea Giordani, di professione meccanico saldatore con sciarpa del Modena Calcio al collo (un simbolo vincente, senza dubbio), sogna “Modena Capitale della Cultura”, perché dire qualcosa tanto per dire è necessità oseremmo dire fisiologica dei pentaleghisti che dell’incultura fanno bandiera e propaganda.
Perché Modena, forse Giordani lo ignora e non stupirebbe, capitale della cultura lo è già. E lo è con Emilia Romagna Teatri, ad esempio, la più importante realtà produttiva stabile italiana che produce spettacoli che vanno in tutto lo stivale, in tutta Europa e in mezzo mondo. Non lo diciamo per erigere un monumento a ERT, della quale parleremmo eventualmente in altra sede se considerassimo una necessità parlarne, ma soltanto per ricordare che Giordani apre il suo agone elettorale con uno strafalcione. Ed è purtroppo facile prevedere, visti i precedenti pentaleghisti, che non sarà nemmeno l’ultimo.
Pare che la candidatura, scrivono media locali, goda di ampia [sic] condivisione tra la base pentaleghista già pentastellata, all’interno dell’accezione che il movimento grillico dà all’aggettivo “ampio” quando si riferisce a poche centinaia di persone. Programmi? Nemmeno l’ombra, come d’abitudine. In compenso parole tante e tutte fumose. Locuzioni innovative e sgrammaticate e tante cose da fare che non verranno fatte perché l’ignoranza al potere prevede che di regolamenti, leggi e rispetto delle regole non si parli.
Soliti accenni all’onestà e alla coerenza, ma pare si siano risparmiate battute sulla Casta. Perché va bene la pochezza, ma proprio stupidi no.
Per il resto vi terremo al corrente: non c’è da stare allegri, per il sindaco uscente ed il suo PD onnipotente. Il rischio di passare la mano e consegnare una delle città più ricche d’Italia ai nuovi barbari del sovranismo filorusso è alto. Ed il sindaco uscente non è che faccia proprio venir voglia di precipitarsi alle urne.
Eccola dunque, Modena la Perfetta, alle prese con ciò che non si aspettava. Candidati e momento politico che permetta finalmente ai cittadini di gettare la maschera ed organizzare attorno ad un voto certo orrendo razzismo che nella città sempre è stato presente, nonostante il buonismo imperasse.
Osserveremo con attenzione. Divertendoci molto. La Nuova Politica del Saldatore è dietro l’angolo. Consigliamo osservare i disastri del taxista in Venezuela. Magari serve. Con tanti auguri…
(24 febbraio 2019)
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