di Daniele Santi, #Politica
Mentre il coro spontaneo intonava “Bella Ciao” in occasione del 25 aprile, il Sindaco Alberto Greco, leghista, eletto per essere il Sindaco di tutti e non soltanto di chi non canta “Bella Ciao”, sdegnosamente e polemicamente si svestiva della fascia tricolore e si allontanava, lasciando la piazza. Una cosa bruttarella. Ne parla anche Repubblica.
L’ennesimo beau geste di un grande politico leghista chiarisce il pessimo rapporto tra il leghismo salviniano e la libertà di espressione, parola, manifestazione ed opinione e racconta di tutta un sottobosco nemmeno troppo lontanamente fascistoide e liberticida che agita i cuori verdesalmastro di chi si ispira agli dei delle sacre acque del Po e scambia l’elezione per un’investitura divina, ed ogni manifestazione che non sia ispirata dal celodurismo leghista, come un attentato alla propria persona. Tristissimo.
L’ANPI, da parte sua, parla di Mirandola come di una città “umiliata, offesa e mutilata della sua identità” dopo lo show di Alberto Greco in piazza Costituente, dove al termine delle celebrazioni del 25 aprile il sindaco della cittadina modenese, il leghista Alberto Greco, si è tolto la fascia tricolore allontanandosi mentre un coro spontaneo intonava “Bella ciao”.
“Fama, infamia… Che importa. Sarò ricordato” [cit.].
(27 aprile 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata