La Giorgia Meloni che cerca di nascondere le sue pulsioni estremistiche in Italia, con scarso successo per chi le voglia leggere, non riesce a non debordare quando deve vestire i panni della pasionaria de morondanga in seno all’estrema destra spagnola che cerca di far saltare il banco della democrazia spagnola così come la si conosce. Si collega in diretta con Valencia, la presidente del Consiglio italiana, per dare voce a un partito di estrema destra in Spagna. Incommentabile.
Meloni trova subito un nemico contro cui attaccare a testa bassa: lo chiama “fanatismo ultra-ecologista” e inaugura la locuzione mentre il suo ministro Urso parla di riaprire le miniere in italia chiaro segno che mentre il mondo cerca una soluzione al surriscaldamento globale, l’Italia – al pari dell’India e della Cina – sceglie di tornare al fossile con tanto di slogan al seguito. Che inseguire la modernità delle innovazioni tecnologico-energetiche non faccia parte del disegno conservatore della presidente del Consiglio che è anche e soprattutto leader di partito, è chiaro. Basti vedere cosa stanno combinando con il PNRR che era – e non lo sarà – la base sulla quale ricostruire una nota Italia. Ma se gli italiani stessero bene non voterebbero certo chi promette loro miracoli per poi dargli 380 € all’anno per comparsi lo zucchero (ma il sale, no!) scialacquando dietro dettatura la cifra folle di 1 € al giorno.
E’ straordinaria Meloni che in un tripudio di propaganda dice ai neofranchisti spagnoli: “È arrivato il tempo dei patrioti, in Italia, Finlandia, Svezia, Polonia, e Repubblica Ceca, abbiamo dimostrato che noi patrioti possiamo governare e contribuire all’aumento della prosperità [sic] della gente”, quando per ora la prosperità l’hanno vista soltanto coloro che si sono restituiti il vitalizio. Per Meloni “la sinistra europea e internazionale non può difendere i deboli e i lavoratori, noi sì, perché diciamo la verità”, anche se non in campagna elettorale e non quando si tratta di parlare dei proprio affari privati.
Ecco dunque la presidente del Consiglio lanciata in campagna elettorale, da presidente del Consiglio, per le prossime Europee alla caccia del suo liderazgo di una maggioranza che vuole conservatrice e populista. E sempre più a destra.
(14 luglio 2023)
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