A poco più di un anno dal grave raid vandalico che ha devastato l’abitazione estiva di una 50enne comasca, cagionando danni per oltre 20.000 euro, i Carabinieri di Toano, grazie alle indagini scientifiche di laboratorio eseguite dai RIS di Parma, sono riusciti a identificare i presunti responsabili dei vandalismi in un uomo e una donna residenti nel modenese.
Oltre alle concordanti testimonianze e indizi raccolti nel corso delle indagini dai carabinieri di Toano, a incastrare la coppia anche il profilo genotipico, sinora attributo a ignoto 1, ricavato dal sangue repertato nell’abitazione vandalizzata perso da uno dei due vandali, feritosi durante le devastazioni, che è stato attributo a uno degli indagati recentemente sottoposto a prelievo salivare.
Con l’accusa di concorso in danneggiamento aggravato Carabinieri di Toano hanno denunciato alla Procura reggiana, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un 37enne e la sua compagna 55enne entrambi residenti in provincia di Modena. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi.
Il raid vandalico ha avuto come oggetto l’abitazione occupata dall’ex marito della donna indagata, di proprietà dei fratelli di quest’ultimo, che però era nel frattempo stata venduta a una donna comasca. Un raid vandalico probabilmente figlio di una vendetta che però per ironia della sorte non ha colpito il destinatario che nel frattempo, a seguito della vendita dell’abitazione, aveva trasferito il suo domicilio.
Porte rotte, vetri frantumati con frammenti ovunque, lampadari rotti e sradicati, i lampioni antistanti anch’essi sradicati, disordine e distruzione in ogni camera, nonché varie tracce ematiche all’interno di una camera. Questo lo scenario presentatosi alla nuova proprietaria di casa a fine novembre del 2022 circostanza per cui la donna denunciava i fatti ai carabinieri di Toano che avviavano le indagini.
(9 gennaio 2024)
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