Servirebbe una nuova “Lettera a una professoressa” per spiegare come il provvedimento disciplinare con il quale è stato sospeso per 12 giorni uno studente dell’istituto Barozzi di Modena rappresenti “il fallimento della scuola rispetto alla sua missione educativa che non può limitarsi all’aspetto esclusivamente didattico ma, calandosi nella realtà che la circonda, deve proporsi di far crescere nuovi cittadini anche attraverso il dialogo, la responsabilità e il confronto delle idee”.
Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli commenta così la notizia della notifica del provvedimento di sospensione deciso dal Consiglio d’istituto, dopo che il Consiglio di classe aveva espresso parere negativo, per i contenuti di un’intervista a un giornale locale, rilasciata in qualità di rappresentante d’istituto degli studenti, che avrebbero danneggiato la reputazione della scuola.
“Abbiamo tutti sperato che, dopo le polemiche sollevate dalla notizia della sospensione e il dibattito che si è aperto anche a livello nazionale, il Consiglio d’istituto tornasse sulla decisione – spiega il sindaco Muzzarelli – scegliendo la strada del dialogo e del confronto, e non quella della punizione, per riportare serenità nell’ambiente scolastico e iniziare a ricostruire un rapporto di fiducia che quella decisione ha incrinato. Purtroppo, non è successo anche a causa di un atteggiamento pilatesco degli organismi ministeriali e dello stesso ministro Valditara. Non è così che si rispetta e si tutela l’autonomia scolastica”.
Esprimendo vicinanza e solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia, il sindaco Muzzarelli auspica che la vicenda, al di là dei possibili ricorsi amministrativi, già annunciati, non determini conseguenze sul suo percorso scolastico e “non gli faccia perdere fiducia nelle istituzioni: la mobilitazione che si è creata anche a livello nazionale dimostra che non è stato lasciato solo”.
Infine, Muzzarelli conclude con una considerazione: “Volendo rimanere sul terreno della reputazione della scuola, che si considera danneggiata dalle dichiarazioni a un quotidiano locale, quanti giorni di sospensione meriterebbe chi ha deciso un provvedimento che ha suscitato una generale ondata di sdegno?”.
Il giovane aveva espresso parerei, a nostro parere assolutamente non lesivi della dignità di chicchessia e la decisione rappresenta l’ennesima dimostrazione della tendenza suicida di troppi di coloro che popolano la scuola così desiderosi di visibilità da non esitare a coprirsi di ridicolo pur di ottenerla. Sulla vicenda è intervenuto anche Massimo Mezzetti candidato sindaco del centrosinistra alle prossime amministrative.
Nel caso i ricorsi amministrativi già annunciati sortiscano il loro effetto, a quanti giorni di autosospensione si sottoporranno i chiarissimi censori?
(9 febbraio 2024)
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