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Opening – showcase Italia, l’ultima settimana di programmazione nei teatri ERT dal 22 al 27 ottobre

Opening – showcase Italia. Un percorso di VIE Festival arriva alla sua seconda e ultima settimana di programmazione: il focus di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale dedicato alla creatività italiana contemporanea in apertura delle Stagioni 2024/25 propone dal 22 al 27 ottobre i lavori di Daria Deflorian, Roberta Lidia De Stefano, Michela Lucenti/Balletto Civile, Marco Lorenzi e Emma Dante, nelle città di Bologna, Modena e Cesena.

Al Teatro delle Passioni di Modena dal 22 al 26 ottobre (martedì e mercoledì ore 21.00; giovedì, venerdì e sabato 19.00) va in scena Les Fleurs. Atto performativo per corpi reali, lo spettacolo di Michela Lucenti e Balletto Civile prodotto da ERT nella scorsa stagione nell’ambito del focus di drammaturgia fisica Carne.

A partire da I fiori del male di Charles Baudelaire, lo spettacolo si avvicina al linguaggio poetico, con versi originali di Maurizio Camilli, Emanuela Serra e la stessa Lucenti, per mettere in scena un corpo a corpo fra la danza e l’atto poetico come possibile riscrittura del mondo. La performance è scandita da nove temi cardine – il poeta, la bellezza, il tempo, la noia, l’esilio, la rivolta, la ferita, la città, la poesia – e da una partitura di suoni realizzata da Guido Affini che, come in un concept album, diventa drammaturgia.

«Quello di Charles Baudelaire in I fiori del male – afferma Michela Lucenti è l’unico grande racconto “bucato”. Un racconto di situazioni fatto per immagini, con delle fratture, dei fori, delle zone in cui ognuno di noi può ritrovarsi scovando dei tratti comuni, delle fragilità condivise. La raccolta di poesie parla della bellezza dei corpi imperfetti di personaggi ai margini della società, reietti, borderline, che diventano, grazie a uno sguardo nuovo, creature magnifiche. Assonanza importante con il pensiero di Balletto Civile, che sempre costruisce i propri lavori prestando i corpi a una narrazione lirica di protagonisti che sono anti-eroi».

Nello spazio antistante l’ingresso del Teatro delle Passioni, mezz’ora prima dell’inizio di Les Fleurs dal 22 al 26 ottobre va in scena una performance intitolata Déménagement, un duetto sulla lunga storia d’amore tra Charles Baudelaire e Jeanne Duval, con Francesco Gabrielli e Ambra Chiarello.

Contemporaneamente, nel foyer del Teatro il 25 e il 26 ottobre, si può assistere a Les jeux sont faits con Attilio Caffarena, Maurizio Lucenti, Angela Teodorowsky, Simonetta Tuberoso.

Dal 24 al 27 ottobre (giovedì e venerdì ore 19.00; sabato 21.30; domenica 18.00) riparte dal Teatro Arena del Sole di Bologna la tournée di Kassandra, adattamento dal testo (edito in Italia da Cue Press) del drammaturgo e regista franco-uruguaiano Sergio Blanco, oggi fra i più tradotti e rappresentati a livello internazionale, presentato da ERT per la prima volta in Italia a VIE Festival 2019 con El Bramido de Düsseldorf. Con questo lavoro, diretto da Maria Vittoria Bellingeri, è iniziata nel 2022 la collaborazione produttiva fra ERT e la performer-cantante Roberta Lidia De Stefano (Menzione d’onore del Premio Duse e Premio Mariangela Melato 2023), che ha realizzato nella scorsa Stagione lo spettacolo Di Grazia (la voix du patron).

Kassandra nasce nel 2009 nelle strade di un’Atene in piena crisi economica: è una Cassandra iper-contemporanea quella di Blanco, una donna “in transito” che fugge dalla guerra di Troia per sopravvivere da clandestina nella sua piccola auto, ai margini di una città straniera. Parlando un inglese elementare con accento dell’est europeo, un “esperanto” a tutti comprensibile, questa eccentrica poetessa urbana che vende il suo corpo alterna il dialogo con gli spettatori al canto, passando dal ballad pop al lirismo del verso greco, dalla musica elettronica alla techno.

«Non si può parlare oggi di polis senza parlare di cultura del diverso, di lotta di classe, di identità di genere, di orientamento sessuale, di linguaggio inclusivo; senza coniare una nuova grammatica del presente, senza conferire dignità e valore alle storie di migrazioni sia fisiche che identitarie» scrivono Maria Vittoria Bellingeri e Roberta Lidia De Stefano. «Kassandra chiama ad un agire coraggioso, pericoloso, autentico, che costa fatica. Il suo aver deciso di “esserci” è una scelta drammatica, importante, rischiosa. La sua potenza sta nel suo essere testimonianza».

Emma Dante presenta dal 24 al 27 ottobre (giovedì, venerdì e sabato ore 20.30; domenica 16.00) Re Chicchinella al Teatro Bonci di Cesena, dove ERT nel 2022 ha dedicato una personale al suo lavoro per l’infanzia producendo anche Scarpette rotte.

Dopo La Scortecata e Pupo di zucchero (visto l’anno scorso a Cesena), la regista torna a uno dei testi più immaginifici della nostra tradizione narrativa, l’opera barocca in lingua napoletana di Giambattista Basile Lo cunto de li cunti, esplorando i temi a lei cari della famiglia e dell’emarginazione con una poetica che mescola elementi tragici e comici. Libero adattamento del racconto La papera, Re Chicchinella è la grottesca storia di un re malato, circondato da una famiglia anaffettiva e glaciale che ha un solo scopo: ricevere da lui un uovo d’oro al giorno. Una gallina infatti vive e si nutre dentro il suo corpo, divorandogli lentamente le viscere. «Questa novella ha a che fare con l’avidità – commenta Emma Dante – l’anaffettività, la mancanza di empatia che, a volte, si trova all’interno delle famiglie. Si ha sempre un po’ paura a parlare delle famiglie, dei loro segreti, della loro intimità… qui si descrive in maniera spietata questa casata reale, la cui storia è ambientata in un palazzo nobile, all’interno di una corte aristocratica. Eppure, pur essendo altolocata, anche questa famiglia ha le sue miserie, prima di tutte la solitudine, all’interno di una comunità così apparentemente felice nel benessere. Quest’uomo, che pure è il re, è solo, malato, abbandonato, circondato da persone, la sua famiglia, interessate non certo alla sua anima o alla sua bellezza interiore, bensì solo al denaro, alle uova d’oro che, casualmente, anzi, incidentalmente, produce da quando si ritrova ad avere dentro di sé la gallina che non vuole uscire dalle sue interiora».

Daria Deflorian firma con la sceneggiatrice Francesca Marciano l’adattamento del romanzo La vegetariana della sudcoreana Premio Nobel per Letteratura 2024 Han Kang, che dirige in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 25 al 27 ottobre (venerdì ore 20.30, sabato 19.00, domenica 16.00). La pluripremiata regista e attrice è in scena con Monica Piseddu, sua collaboratrice di lunga data che interpreta la protagonista, Paolo Musio e Gabriele Portoghese, anche co-creatori dello spettacolo.

Il libro, Man Booker International Prize 2016, che ha reso celebre la scrittrice in Italia (edito da Adelphi), vede come protagonista Yeon-hye, una donna “ordinaria” che un giorno butta tutta la carne dal congelatore e annuncia alla sua famiglia che diventerà vegetariana, dando come sola spiegazione «ho fatto un sogno». «È un testo sensuale, provocatorio e violento – commenta Deflorian – ricco di immagini potenti, colori sorprendenti e domande inquietanti. Mentre la protagonista cambia, anche la lingua del libro cambia, dall’irritazione sconcertata della narrazione in prima persona del marito nella prima parte alla prosa misurata del mondo della sorella, dalla narrativa densa e sanguinosa dei sogni di Yeong-hye alle descrizioni vivide di corpi dipinti con fiori che stanno sbocciando o sfiorendo nel capitolo dedicato al cognato. Frase dopo frase, La vegetariana è un’esperienza straordinaria».

La coproduzione, con INDEX e La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, conferma il sodalizio di Daria Deflorian con ERT, nato nel 2016 per Il cielo non è un fondale.

Al Teatro Arena del Sole, il 26 ottobre alle 17.30, è aperto al pubblico l’esito della masterclass per la Scuola di Alta formazione Scrivere sulla scena, in cui Deflorian ha coinvolto gli allievi nel processo creativo dello spettacolo: con il titolo Fiamme verdi, è a cura della regista e di Andrea Pizzalis.

Opening si chiude con Come gli uccelli, la coproduzione ERT (con A.M.A. Factory, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Nazionale di Genova e TPE Teatro Piemonte Europa) tratta dal testo dello scrittore libano-canadese Waijdi Mouawad per la regia di Marco Lorenzi, che riprende la sua tournée dal Teatro Storchi di Modena (dal 25 al 27 ottobre, venerdì ore 20.30, sabato 19.00 e domenica 16.00).

Uno dei registi più interessanti della nuova generazione, co-fondatore della compagnia Il Mulino di Amleto (Premio ANCT 2021), con il quale ERT ha iniziato un rapporto produttivo nel 2023 (Affabulazione è la regia affidatagli nell’ambito del progetto dedicato a Pasolini Come devi immaginarmi, a cura di Valter Malosti e dello studioso Giovanni Agosti), affronta il capolavoro del drammaturgo che dal 2016 dirige il Consiglio Nazionale Teatro di Parigi – La Colline. Un vero e proprio “caso” teatrale europeo nel 2019, tradotto in Italia da Monica Capuani per il debutto della scorsa stagione, a pochi giorni dall’attacco di Hamas a Israele, e pubblicato da Einaudi nel 2024.

Riportando alla luce conflitti ideologici e culturali solo apparentemente dimenticati, la forza dell’amore fra Eitan, un giovane di famiglia ebraica, e Wahida, una ragazza di origini arabe, emerge in uno scenario tragicamente attuale, ponendo urgenti questioni politiche.

«Tous des oiseaux è grande teatro – descrive così lo spettacolo Marco Lorenzi – il grande teatro che intreccia la grande Storia con quelle più piccole e intime che appartengono alla nostra vita e ai nostri desideri, che dilata il tempo mentre ci perdiamo in un rito potente ed emozionante che non parla solo di noi ma dei grandi movimenti della Storia stessa. Che ci tocca profondamente l’anima mentre urla con prepotenza le sue domande politiche e umane. Che non ci lascia indifferenti di fronte all’amore e alla crudeltà dell’essere umano».

La replica del 27 ottobre è audiodescritta, per permettere alle persone ipo e non vedenti di fruire dello spettacolo, in collaborazione con Centro Diego Fabbri di Forlì nell’ambito del progetto Teatro No Limits. FIADDA Emilia-Romagna cura la sovratitolazione per persone sorde, ipoacusiche e con difficoltà di udito.

Foto: Masiar Pasquali | Courtesy Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

15 – 27 ottobre
Bologna, Modena, Cesena
Opening – showcase Italia
Un percorso di VIE Festival
biglietteria@emiliaromagnateatro.com

biglietteria@arenadelsole.it
info@teatrobonci.it

 

 

(18 ottobre 2024)

©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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