Erodiàs + Mater strangosciàs è un progetto di Sandro Lombardi per Anna Della Rosa, un passaggio di consegne artistiche dello storico interprete dei Tre lai (Cleopatràs, Erodiàs e Mater strangosciàs), testamento e vertice creativo dello scrittore lombardo Giovanni Testori, al talento dell’attrice Premio Internazionale Flaiano per il Teatro, Premio Duse e Premio della Critica 2024, che ha lavorato con alcuni fra i maggiori registi italiani e europei: un vero e proprio dono, secondo la tradizione del teatro orientale, in cui l’attore più esperto passa a un prescelto più giovane parte e personaggio.
Prodotto nel 2023 da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale con la Compagnia Lombardi-Tiezzi, realizzato in collaborazione con l’Associazione Giovanni Testori in occasione del centenario dalla nascita dell’intellettuale milanese, fra i maggiori del Novecento italiano, lo spettacolo va in scena martedì 17 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia.
I Tre lai testoriani – scritti durante la malattia che portò l’autore alla morte e pubblicati postumi nel 1994 dall’editore Longanesi – sono laceranti monologhi in forma di poesia, lamenti funebri pronunciati da tre donne di fronte al mistero della morte nel corpo dell’uomo che più hanno amato: Cleopatra piange sul cadavere del generale romano Antonio, Erodiade, concubina di Erode ma folle di un amore non ricambiato per Giovanni Battista, sulla testa mozza del santo e Maria di Nazareth sul corpo martoriato del figlio Gesù. Eroine che, in modo diverso, si trovano ad affrontare un vuoto incolmabile.
Le loro angosce sono state messe in voce dalla straordinaria esperienza attoriale di Sandro Lombardi che, nel 1996 (Cleopatràs) e nel 1998 (Erodiàs e Mater strangosciàs), con la regia di Federico Tiezzi, è stato il primo sensibile interprete di queste parole.
Fondatore insieme a Tiezzi de Il Carrozzone, poi Magazzini Criminali e Compagnia Lombardi-Tiezzi, l’attore ha lavorato anche su altri testi di Testori, come Edipus e L’Ambleto. «Quanto lavoro, quanti pensieri, quanta ricerca, quanta dedizione, quante lotte, quanta sofferenza, quanta felicità, nel corso della mia vita, ho dedicato a Testori? Non so più tenerne il conto. Certo, anche su altri mi sono ripetutamente applicato: Beckett, Schnitzler, Pirandello, Bernhard… Ma il caso di Testori riveste il segno dell’unicità e dell’identificazione. Mai avevo sentito che un autore mi desse tanto, mai che io gli restituissi tanto. Testori offre molto all’attore. La sua vena drammaturgica sgorga in funzione del corpo – cuore e carne, mente e sesso – dell’attore. È, la sua, una poetica del sangue e delle viscere in cui si celebra il mistero della parola che si incarna. Certo, se all’attore Testori offre molto, anche molto gli chiede: esige infatti che si lasci possedere da un verbo incarnante e di farsene ricettacolo prima, per poi restituirne la forza, la violenza, la tenerezza, la sensualità sotto forma di voce e espressione».
Nel 2020 Lombardi assiste alla Cleopatràs messa in scena da Valter Malosti di cui è protagonista Anna Della Rosa e sente il desiderio di consegnarle i ruoli di Erodiade e della Mater Dolorosa.
Venticinque anni dopo la sua interpretazione del secondo e del terzo dei Lai, Lombardi accompagna una fra le attrici più interessanti della scena contemporanea lungo tutte le tappe da lui compiute nel lavoro sulle due figure testoriane, attraverso una pratica del tutto inedita in Italia, tipica della tradizione orientale, che pone al centro del processo creativo la relazione tra attore e attrice senza la mediazione di un autore o di un regista. «Insieme – prosegue Della Rosa – abbiamo lavorato a tavolino sulla messa in voce della strabiliante, profondissima lingua testoriana, fatta di dialetto lombardo, francesismi, latinismi…Mi ha guidata nelle variazioni di ritmo, a lavorare su ogni parola e sillaba, per sciogliere il testo e renderlo comprensibile al pubblico, facendo emergere le sue infinite variazioni, le rime, lo sconvolgimento del desiderio e dell’amore incondizionato. Mi ha invitato a non imitarlo, ma a trovare un mio personale modo di interpretare ciò che mi suggeriva e che meravigliosamente aveva fatto. Poi, a partire dagli appunti che avevo preso durante i nostri primi giorni di lavoro, ho iniziato a studiare a memoria il testo. Ora siamo in prova di nuovo insieme: mentre recito sussurra «sì» e con un sospiro mi suggerisce che è il momento di respirare, di sospirare, di lasciar andare… Sandro respira con me. Sandro mi sta donando il lievito impastato della sua vita, della sua arte e della parola di Testori. È un dono sacro».
Erodiàs + Mater strangosciàs
da Tre lai di Giovanni Testori
un progetto di Sandro Lombardi
per Anna Della Rosa
Teatro Dadà
Piazza Curiel, 26
Castelfranco Emilia
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(15 dicembre 2024)
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