Sabato 15 marzo Modena ha ricordato il 153° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini con una cerimonia nella piazza a lui dedicata, che vede al centro il busto in bronzo del patriota italiano protagonista e ispiratore del Risorgimento, oltre che sostenitore di un’unione più ampia a livello europeo, ritenuta essenziale per garantire pace e democrazia su scala internazionale.
Durante la commemorazione, aperta dal presidente dell’associazione Mazziniana italiana di Modena Arrigo Guiglia, sono intervenuti Gian Carlo Venturelli, vicepresidente dell’associazione Mazziniana modenese; Federica Venturelli, assessora alle Politiche educative e rapporti con l’università in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, e Pietro Caruso, direttore del periodico Il Pensiero Mazziniano. La deposizione di una corona di fiori è avvenuta sulle note l’inno dell’Unione europea e dell’inno della Repubblica italiana.
“Quello di Mazzini è un anniversario importante, perché richiama tanti nostri ideali, la nostra storia, la casa italiana e la casa comune europea – ha detto l’assessora Federica Venturelli nel suo intervento – Le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano e furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l’affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato. Oggi – ha proseguito – sono 153 anni dalla morte di Mazzini, ma qualche giorno fa ricorrevano anche i tre anni dall’inizio della invasione di Putin in Ucraina, con gli epiloghi inquietanti che stiamo vedendo oltreoceano dopo le elezioni americane e il rischio che l’ombrello della NATO, sotto il quale siamo stati sotto per anni, si sgretoli in mille pezzi sotto i colpi di Trump. Vediamo una guerra che torna ai confini dell’Europa, con continui massacri, bombardamenti, torture. Lo sconcerto ed il dolore sono quotidiani. Modena, città di pace, libertà e democrazia, prova dolore per la cronaca quotidiana di guerra”.
“Ricordare un uomo come Mazzini, con l’Europa nel cuore, un uomo di sogni, valori, progetti, ideali, è importante come e più di sempre – ha aggiunto Venturelli – E’ sempre più chiaro che dobbiamo agire come se fossimo un unico Stato europeo, vogliamo gli Stati Uniti d’Europa, lanciati da Giuseppe Mazzini nel 1834. Bisogna essere chiari: la nostra democrazia si difende sotto le mura di Kiev. In questo senso l’esperienza di Mazzini, con i suoi grandi ideali di fratellanza e di un’Europa più vicina ai popoli, sono per noi un grande insegnamento e lo stimolo a spingere per trovare accordi seri, che garantiscano un vero rispetto delle persone per arrivare alla pace. Ci vuole la politica, ci vuole la diplomazia, ci vorrebbero anche partiti che riprendano quella funzione importantissima e storica di relazioni internazionali che ora hanno perso o che, quando c’è, è guidata da oligarchi miliardari”.
“Per Mazzini il vero patriottismo è l’opposto del nazionalismo, quindi i patrioti autentici amano la propria nazione, ma l’amano in un modo che li spinge a riconoscere come compatrioti chiunque creda nella libertà – ha concluso l’assessora – La storia di Giuseppe Mazzini ci insegna che gli ideali intensamente vissuti e testimoniati lasciano il segno e che, anche se servono anni, sono semi che germogliano e che altri possono continuare a coltivare. Ecco, l’impegno per costruire formazione, cultura, conoscenza di una comunità più aperta ed inclusiva può portare ad un’Italia protagonista in Europa, che è la nostra casa. Consolidiamo il suo pensiero con le nostre azioni quotidiane per costruire un mondo migliore in pace e libertà”.
(15 marzo 2025)
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